Le capre cucite

«La scelta dell’animale, tra pastori di capre, poteva sembrare fin troppo ovvia. Ma la vicinanza di una cooperativa tessile, a cui il muro voleva condurre, mi ha offerto altri riferimenti. Dunque, ancora per me, tela e filo. Avevo già cucito la parete esterna di una casa, anni fa, usando un tondino di ferro per il filo [La casa cucita, 1979, Selargius]. Qui allo stesso modo ho cominciato a disegnare dei rettangoli orizzontali, come tappeti messi in mostra. Poi, ogni rettangolo diventa capra. Il profilo della testa che la suggerisce, non vuole alternare il ritmo della geometria elementare, tipica di questi tessuti. La parete, tra il grigio del cemento e il bianco operato per suggerire colpi di luce, come quelli di un lenzuolo al vento, si avvale, oltre al tondino di ferro, di fili di alta tensione che ne prolungano il segno. Ma non hanno il compito di portare elettricità, devono solo formare nodi e grovigli per rendere incerte e complicate le cuciture».